Ashleigh Barty è la nuova campionessa di Wimbledon.
La numero 1 del ranking WTA è entrata in campo con le pressione del pronostico; ha giocato una partita tesissima con la ceca Karolina Pliskova (attuale numero 13 ATP).
6-3 6-7 (4) 6-3 il risultato a suo favore in un match che ha regalato una partita vibrante ma non di qualità eccelsa. Troppo alta la posta in palio e numerosi gli errori gratuiti delle due finaliste.
Entrambe le giocatrici si sono dimostrate fallose al servizio (7 doppi falli per la Barty e 5 per la Pliskova). La giocatrice ceca ha però servito troppo debolmente la seconda di servizio, prestando il fianco a troppi break-point, giocati peraltro bene dalla numero uno australiana.
Per Karolina Pliskova resta un torneo di alto livello ma, come da lei ammesso, non sufficiente a farle alzare il trofeo.
Ashleigh Barty è scoppiata in lacrime a fine partita, ancora incredula per la sua prima vittoria a Wimbledon (seconda vittoria in un torneo dello Slam per lei). E pensare che la sua presenza a Londra era stata in dubbio fino alla fine, causa l’infortunio subito al Roland Garros.
Questa vittoria fa doppietta con il titolo junior ottenuto quando aveva 15 anni. 50 anni dopo Evonne Goolagong e per la prima volta nell’era Open, il titolo torna ad una giocatrice australiana.
Una carriera da predestinata quella della Barty, caratterizzata dalla difficoltà di reggere la pressione e dal precoce ritiro a 18 anni ed un’esperienza nel cricket; poi, nel 2016, la voglia di tornare alla racchetta. Questa vittoria bissa quella al Roland Garros del 2019 e la confermano regina 2021 del tennis mondiale.
