6-7, 6-4, 6-4, 6-3. Questo è lo score della finale di Wimbledon che ha visto sconfitto il nostro Matteo Berrettini contro quel mostro tennistico che è Nole Djokovic.
Ma mai, come altre volte, questa è da considerarsi una sconfitta trionfante. Trionfante per Matteo, perché sotto sotto è consapevole che può essere la prima di tante occasioni che cercherà di raggiungere e meritarsi, trionfante per il movimento tennis dove, in campo maschile, si ha la netta sensazione che il romano sia la punta dell’iceberg di futuri risultati felici da parte di altri azzurri sulla rampa di lancio, trionfante, perché no, per tanti italiani che si emozionano davanti ad un tricolore issato.
In quest’ultimo punto, Berrettini è stato letteralmente travolto dall’onda dell’entusiasmo, della gioia e della felicità della vittoria della Nazionale Italiana nel Campionato Europeo di Calcio. 18km in linea d’aria dividevano Wimbledon da Wembley ed ecco che si è formato un tutt’uno azzurro in terra inglese. Questo tutt’uno che si è coeso ulteriormente nei festeggiamenti, che ha portato Berrettini ad essere un trionfatore insieme ai “colleghi sportivi calciatori”, possiamo dire ad essere adottato nel trionfo, nelle premiazioni e nell’abbraccio della gente, dicendo praticamente al mondo intero: “noi abbiamo trionfato insieme in terra londinese”.
Mai come domenica una sconfitta è da considerarsi trionfante!
Quindi, Forza Azzurri! Forza Matteo! e Viva l’Italia!