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Dolgopolov: nessuno dei russi mi ha chiesto se sono…

Ieri Alexandr Dolgopolov ha postato un messaggio su Twitter informando i suoi followers dell'acquisto di parte dell'equipaggiamento da destinare ai combattenti ucraini, ritrovato ricorrendo alle donazioni da loro effettuate

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dolgopolov nessuno dei russi mi ha chiesto se sono vivo

L’offensiva della Russia contro l’Ucraina prosegue ininterrotta da quasi due mesi. La nazione guidata da Vladimir Putin non ha intenzione di cedere, azione che ha provocato e provoca conseguenze non di poco conto nei confronti della Russia.

I maggiori settori che muovono il mondo hanno provveduto a danneggiare l’immagine e l’economia dell’Unione Sovietica

Proprio due giorni fa, infatti, è avvenuta la tanto discussa decisione presa dagli organizzatori di Wimbledon di chiudere le porte ai tennisti russi e bielorussi, che ha riscosso grande consenso popolare ma anche criticato.

Nel frattempo, diversi giocatori o ex giocatori ucraini hanno coraggiosamente scelto di prendere la propria iniziativa per difendere il loro Paese brutalmente attaccato il 24 febbraio. Vale la pena ricordare Sergiy Stakhovsky – più volte intervenuto in collegamento con le televisioni italiane – e Alexandr Dolgopolov, particolarmente attivo nella ricerca di aiuti umanitari.

Ed è proprio attraverso i suoi profili social che l’ex numero 13 del mondo, rispondendo a un utente, ha lanciato uno scavo piuttosto irritato nei confronti dei tennisti russi.

Dolgopolov: “Nessuno di loro mi ha chiesto se sono vivo”

Ieri Alexandr Dolgopolov ha postato un messaggio su Twitter informando i suoi followers dell’acquisto di parte dell’equipaggiamento da destinare ai combattenti ucraini, ritrovato ricorrendo alle donazioni fatte da loro.

Curiosa è la risposta che l’ex tennista ha dato a un utente, che gli chiedeva se qualche giocatore russo lo avesse contattato in questi giorni difficili in cui rischia la vita. Dolgopolov non ha perso occasione per replicare in modo piccante: “È esilarante. Non mi hanno nemmeno chiesto se sono vivo. Nemmeno uno. Gli organizzatori del Roland Garros non hanno il coraggio di prendere l’unica decisione giusta al momento: vietare ai tennisti russi e bielorussi di partecipare al torneo”, ha spiegato Dolgopolov in un’intervista a Le Parisien.

“Sono troppo impressionato da quello che sta succedendo per preoccuparmene, ma penso che il tennis debba prendere decisioni molto diverse da quelle che sono oggi. Stanno prendendo misure molto morbide. Stiamo affrontando una guerra contro la nostra nazione, contro i nostri valori.

Non basta dire no alla guerra. Conosco molti tennisti russi e sono brave persone. Ho parlato con alcuni di loro e ho detto loro che non possono fare quello che stanno facendo in questo momento. La Russia non ha diritto ai privilegi del mondo libero e uno di questi è giocare a tennis a livello internazionale.

Se i tennisti russi non condannano chiaramente le azioni del loro governo e riconoscono che quello che sta accadendo è un omicidio di massa della popolazione civile ucraina, non dovrebbero essere in grado di competere”.

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