Iga Swiatek: Paure e Sostenitori Dopo la Sospensione
Iga Swiatek, campionessa di cinque tornei del Grande Slam, ha recentemente affrontato una delle sfide più difficili della sua carriera: una sospensione di un mese a seguito di un test positivo per trimetazidina (TMZ), una sostanza vietata. questo episodio è avvenuto in un campione prelevato durante il periodo di preparazione, lo scorso agosto.
La Paura della Reazione Pubblica
Swiatek ha rivelato che uno dei suoi timori principali era la reazione del pubblico e l’eventualità di sentirsi isolata dopo la notizia della sospensione. Tuttavia, sorprendentemente per lei, il supporto ricevuto è stato maggiormente positivo rispetto alle sue aspettative. “La risposta delle persone è stata più comprensiva di quanto pensassi,” ha dichiarato durante una conferenza stampa relativa alla United Cup. “Coloro che conoscono i dettagli sanno che non ho alcuna responsabilità in questa situazione.”
L’atleta polacca ha sottolineato l’importanza del sostegno ricevuto dai fan e dalla comunità tennistica: “Ho sentito il supporto e questo è fantastico,” aggiungendo come inizialmente temesse che molti potessero voltarle le spalle.
Il Ruolo dell’ITIA
Nella giornata del Ringraziamento, l’International Tennis Integrity Agency (ITIA) ha confermato la versione di Swiatek riguardo al suo test positivo, attribuendolo alla contaminazione di un farmaco da banco a base di melatonina utilizzato dalla giocatrice per problemi legati al jet lag. Secondo l’ITIA, il livello di colpa attribuito a Swiatek è stato considerato minimo.
Dopo essere stata riammessa nel circuito il 8 dicembre, Swiatek si è vista costretta a rinunciare ai tornei asiatici e ai premi in denaro guadagnati fino ad allora.
Timori per un Appello da Parte della WADA
Nell’ambito della United Cup, Iga Swiatek si è espressa anche riguardo all’eventualità che la WADA possa presentare appello contro le decisioni relative al suo caso. Pur affermando che non si aspetta tale sviluppo, ha riconosciuto l’impossibilità di influenzare gli eventi futuri: “Non credo ci siano motivi per farlo; sono stata già assente da tre tornei e ho perso anche il primo posto nel ranking mondiale.” Ha inoltre aggiunto: “Ho fornito ogni prova possibile; non c’è molto altro da fare.”
Un Processo Giusto
Swanitek considera l’intera vicenda come parte integrante del processo sportivo e confida nella correttezza dell’operato dell’ITIA: “Non mi aspetto appelli perché credo sia stato tutto gestito in modo equo.” Conclude affermando che ognuno deve avere fiducia nel sistema affinché venga trattata ogni situazione con giustizia.