Rafael Nadal e Fabio Fognini, due icone del tennis mondiale, si trovano a riflettere sulle sfide poste dalla fine delle loro carriere, segnate da infortuni ma non prive di determinazione e passione. Le recenti dichiarazioni di Nadal, che parla di un addio che non vuole essere semplicemente annunciato in una conferenza stampa, rivelano la sua intenzione di chiudere la carriera sul campo, nonostante gli ostacoli fisici. Il suo ritorno previsto a Brisbane, all’inizio del 2024, segna l’inizio di quella che potrebbe essere la sua ultima stagione da professionista, a 37 anni e mezzo.
Nello stesso periodo, Fognini, pur essendo in un momento di buona forma, ha dovuto ritirarsi da un torneo per un infortunio al polpaccio, esprimendo il suo disappunto per una carriera che sembra avvicinarsi alla sua conclusione in modo non ideale. Questi eventi coincidono con il periodo dell’Avvento nel calendario cristiano, un momento di riflessione sulla fine e sul ritorno.
La domanda che emerge è come affrontare ogni fine, ogni congedo della vita, inclusa la carriera sportiva. La perseveranza e l’accettazione sono elementi chiave in questo processo, come suggerito dalle parole di Gesù: “Chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato”. La fine di una carriera, come ogni fine, richiede una spogliazione che lascia emergere ciò che veramente conta, come una pianta potata pronta a dare nuovi frutti.
La saggezza del maestro biblico Qohelet ci ricorda che “meglio è la fine di una cosa del suo principio; meglio un uomo paziente che uno presuntuoso”. In questo periodo di pausa dal tennis, queste riflessioni sulla fine e sulla perseveranza ispirano i tennisti a guardare avanti con speranza e determinazione, mentre gli appassionati attendono con curiosità il ritorno di questi campioni. Questi pensieri e sentimenti accompagnano i lettori in un periodo di attesa e riflessione, con gli auguri di un Natale di speranza e rinnovamento.
