“Late”. Emblematico e significativo il messaggio lasciato sulla telecamera da Daniil Medvedev, vincitore di un match incredibile dopo quasi quattro ore e mezza contro Emil Ruusuvuori, rimontando due set di svantaggio. Il russo ha chiuso il suo impegno alle 3.39 del mattino e dovrà affrontare (dopo)domani Felix Auger-Aliassime al prossimo turno. Una giornata in cui il programma è andato particolarmente lungo sulla Rod Laver Arena, ma indubbiamente un orario inaccettabile per i giocatori: il numero 3 del mondo andrà a dormire all’alba e avrà poco più di un giorno per recuperare da tutte le fatiche del suo incontro.
Un torneo “after hour” che non è una novità agli Australian Open: il record assoluto appartiene ancora alla mitica Hewitt-Baghdatis del 2008, iniziato alle 23.47 del sabato conclusa quando erano le 4.33 di domenica mattina. Nel 2007 un match tra Seppi e Reynold è finito oltre le 3 di notte e lo scorso anno Murray-Kokkinakis, durata quasi sei ore di gioco, si è conclusa alle 4.06 del mattino. Se la soluzione è stata trovata nei tornei ATP/WTA con un comunicato qualche giorno fa che ha indicato di non far iniziare match oltre le 23: una soluzione invece andrà trovata negli Slam, nei quali c’è da prendere in considerazione anche il fattore tre set su cinque.