Simone Vagnozzi ha riflettuto sullo straordinario percorso di Jannik Sinner nel tennis mondiale, con un occhio di riguardo al suo recente successo in Coppa Davis. Vagnozzi, che ha preso in mano il timone del “progetto Sinner” da Riccardo Piatti due anni fa e ha avuto il supporto del ‘super coach’ Darren Cahill, ha espresso ammirazione per la metamorfosi di Sinner in un vero predatore del campo, paragonandolo a uno squalo per il suo istinto cacciatore e la sua ferocia agonistica.
Sinner, che si è distinto per la sua serietà e impegno, ha dimostrato un significativo salto tecnico e di consapevolezza nei propri mezzi. Secondo Vagnozzi, la chiave di questa evoluzione risiede nella maturità acquisita da Sinner e nella sua capacità di integrarsi perfettamente nel gruppo della Coppa Davis, caratterizzato da un ambiente umile e genuino.
Vagnozzi ha anche parlato della crescita di Sinner come doppista, sottolineando come la sua maggiore propensione a salire a rete nel singolo stia influenzando positivamente anche le sue prestazioni nel doppio, soprattutto quando gioca al fianco di Lorenzo Sonego. Ha evidenziato l’importanza dell’aggressività nel gioco, particolarmente nelle sfide contro avversari del calibro di Djokovic.
Sul fronte fisico, Vagnozzi ha riconosciuto che Sinner ha ancora margini di miglioramento, soprattutto dal punto di vista della condizione fisica e di alcune scelte tattiche, come la stabilizzazione del servizio. Ha enfatizzato come la potenza di Sinner derivi non dalla forza bruta, ma da un eccellente timing, velocità di braccio e fluidità nei movimenti.
Vagnozzi ha inoltre espresso ottimismo per il futuro del tennis italiano, menzionando l’importanza di Matteo Berrettini nel team della Davis e l’aspettativa di ulteriori successi per il gruppo giovane e talentuoso dell’Italia.
Infine, ha condiviso un ricordo particolarmente significativo della Coppa Davis a Malaga: il punto del match point che ha sancito la vittoria, un momento emblematico della capacità di Sinner e del team italiano di superare avversari di alto livello e di affrontare con successo le sfide più ardue.
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