Berrettini si ritira dal torneo di Roma: “Non sono pronto a dare il massimo in campo”
Matteo Berrettini ha ufficialmente annunciato il suo ritiro dal torneo di Roma. Il tennista italiano, numero 95 del ranking mondiale, si è presentato davanti ai media visibilmente deluso per dover rinunciare alla competizione. Berrettini si unisce così a Jannik Sinner, numero 2 del mondo e altro tennista italiano, che ha deciso di non partecipare all’evento.
Berrettini, che ha recentemente lottato contro una tonsillite, ha dichiarato di non sentirsi pronto a dare il massimo in campo: “Ho provato di tutto perché questo torneo è molto speciale per me. Ma devo pensare alla mia salute e a evitare nuovi infortuni che mi costringerebbero a stare lontano dai campi per mesi. Mi dispiace dover rinunciare, ma spero di poter tornare nel 2025 senza problemi”.
Il tennista italiano, quartofinalista nell’edizione del 2020, non ha partecipato al torneo di casa dal 2021, quando è stato eliminato negli ottavi di finale da Stefanos Tsitsipas. Berrettini ha subito una serie di infortuni e malattie che lo hanno messo in difficoltà, tanto da fargli pensare di essere vittima di qualche sorta di maledizione: “A volte penso che ci sia un rituale voodoo contro di me (ride), un’ossessione. Poi la parte razionale prende il sopravvento. È molto difficile perché, come per tutti, quando si fa un piano si cerca di seguirlo. Avevamo deciso di saltare Monaco per prepararci bene a Madrid e Roma. Ma il piano è saltato. È difficile fare un piano, sentirsi bene e poi crollare. Si perde un po’ di fiducia. Non ti chiedi come giocherai, ma se giocherai. E cambiare drasticamente il tuo approccio a un torneo è ciò che ti stanca di più”.
Berrettini ha disputato solo sette partite in questa stagione a causa dei numerosi infortuni. Nonostante la fatica, il tennista italiano si impegna a mantenere la testa lucida e a fare tutto il possibile per tornare in forma: “Si perde molta energia nel cercare di controllarsi, prendere medicine, vedere come si sta un giorno e come si sta il giorno dopo. A volte mi sento esausto da questa situazione. Ma poi mi fermo un attimo, faccio chiarezza nella mia mente e penso che sono disposto ad affrontare tutto questo perché giocare è ciò che amo fare. E giocare qui, soprattutto. Quindi mi sforzo e continuerò a farlo”.
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