Jessica Pegula: “Il sistema antidoping è completamente rotto”
La quinta giocatrice del mondo e finalista agli US Open 2024, Jessica Pegula, ha condiviso le sue preoccupazioni riguardo alla recente vicenda che coinvolge Jannik Sinner e il suo accordo con l’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA). Secondo Pegula,la mancanza di fiducia nel sistema antidoping è evidente e si configura come un problema serio dal punto di vista degli atleti.
Un sistema ingiusto
Pegula ha messo in evidenza le irregolarità nel processo decisionale dell’antidoping. “La mia reazione è che, indipendentemente da ciò che pensate riguardo a Sinner, il processo appare totalmente privo di logica”, ha commentato la tennista americana durante una conferenza stampa in preparazione al Dubai Duty Free Tennis Championships. “Sembra quasi che ogni decisione venga presa senza alcuna coerenza; non capisco come questo possa essere giusto per gli atleti”.
L’atleta ha poi continuato a sottolineare l’assurdità della situazione: “Se sei pulito o meno, il processo è completamente rotto. Credo sia necessario rivederlo seriamente.”
La squalifica di Sinner
Sinner ha ricevuto una sospensione di tre mesi, costringendolo a restare lontano dai campi fino al 4 maggio. È curioso osservare come l’italiano sia riuscito a ottenere un accordo con la WADA dopo che l’agenzia aveva annunciato un ricorso che avrebbe potuto portare a una pena più severa. La WADA ha ritirato tale ricorso in seguito all’accordo raggiunto.
Reazioni contrastanti nel mondo del tennis
Diverse sono state le reazioni alla sentenza emessa nei confronti di Sinner. Stan Wawrinka, tre volte campione Slam, ha affermato su Twitter: “Non credo più nello sport pulito.” Anche Feliciano Lopez, ex numero 12 del mondo e attuale direttore del torneo di Madrid, ha insinuato che Sinner abbia ricevuto una punizione più dura rispetto a quanto meritasse: “È chiaro che non abbia fatto nulla per migliorare le sue prestazioni; sta prendendo piena responsabilità per gli errori altrui.” lopez si interroga se una sospensione più lunga avrebbe reso lo sport più pulito.
I timori degli atleti
L’incertezza regna sovrana in questo periodo e molti giocatori non si sentono sicuri nell’attuale ambiente competitivo. Pegula si unisce così ad altri top player insoddisfatti dell’attuale stato delle cose riguardante il doping nello sport. Le risorse finanziarie sembrano influenzare notevolmente la capacità dei giocatori di navigare attraverso questo difficile contesto; tuttavia, nemmeno i maggiormente supportati economicamente sono immuni ai rischi legati alle sanzioni antidoping ingiuste.
Pegula conclude affermando: “Le autorità hanno il potere di rovinare le carriere delle persone ed è necessario fare qualcosa al riguardo perché sembra davvero ingiusto”. Ha poi aggiunto: “Non penso che alcuno dei giocatori abbia fiducia nel processo attuale.” Le recenti decisioni sembrano prive di logica o coerenza ed era prevedibile arrivassero a conclusioni simili all’accordo odierno.”