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Storia del tennis

Gianni Clerici e Rino Tommasi i maestri di tennis!

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gianni clerici e rino tommasi
Foto da Google

Se penso a quando mi sono avvicinato al Tennis, il primo ricordo che mi viene in mente sono le telecronache della coppia Gianni Clerici e Rino Tommasi, grazie a loro mi sono appassionato a questo sport.


Non c’era partita di tennis che immancabilmente la coppia magica mi incantava facendomela diventare una bellissima storia avvincente, con protagonisti due guerrieri posizionati all’interno di un rettangolo che si sfidavano a colpi di diritti, rovesci e per chiudere una Volée come pochi sanno fare.

Per fare un paragone è come quando si legge un libro di storie ad un bambino, stare li ore ed ore ad ascoltarli incantati con la speranza che la storia non finisca mai…

A mio parere Gianni Clerici e Rino Tommasi non sono stati semplicemente due telecronisti sportivi, sarebbe diminutivo il solo pensiero, ma sono stati due grandi amici che con la loro competenza e simpatia ci hanno accompagnato per molti anni in questa bellissima avventura, tant’è che alla fine sono entrati nelle nostre abitudini di vita e ancora oggi non ne possiamo fare a meno, come andare in bicicletta.

Rino Tommasi, che da pochi giorni ha compiuto 87 anni, della coppia era lo statista, il computer, il matematico, non per niente ancora oggi è considerato uno dei maggiori esperti di pugilato e tennis, per le sue grandi conoscenze storiche e di statistiche sportive, il soprannome che gli è stato dato proprio da Clerici è “Compute-Rino”.

Rino, molto stimato durante gli anni di carriera giornalistica anche dagli stessi giocatori, alcuni ricordi di essi sono: “Stefan Edberg entrò nelle sue grazie dopo che lo vide giocare a Wimbledon nel 1983. “Se questo svedese non dovesse vincere Wimbledon nei prossimi cinque anni – fu la sua scommessa – io smetterò di scrivere di tennis”. Edberg, quando conquistò il suo primo Slam londinese nel 1988, incontrò Rino all’All England Club e gli ricordò scherzando: “Ti ho salvato il lavoro”. Arthur Ashe gli riconobbe: “Senza di te, Rino, non avrei mai saputo quante volte di seguito ho perso contro Rod Laver”.

In gioventù è stato un discreto giocatore di tennis imponendosi tra la seconda e la terza categoria con risultati sportivi di tutto rispetto, da ricordare delle ottime prestazioni ai giochi mondiali studenteschi del 1955 e del 1957.

GaleazziTommasi
(Galeazzi Vs Tommasi)

Gianni Clerici quasi 91 anni, è soprannominato “dottor Divago” proprio da Rino Tommasi, della coppia era l’incantatore, colui che spiegava tecnicamente le gesta dei tennisti, la tecnica, il colpo, un maestro di tecnica e stile prestato al giornalismo sportivo e non, tant’è che proprio per la sua grande competenza tennistica nel 2006 è stato inserito nella nella International Tennis Hall of fame di Newport, secondo italiano dopo Nicola Pietrangeli.

Gianni nacque tennista, infatti vanta una partecipazione al torneo di Wimbledon del 1953 e al Roland Garros del 1954 fermandosi in entrambi al primo turno.

Gianni è celebre per le sue frasi uniche e iconiche:
“[Su Boris Becker] Nato per errore fuori dalla Gran Bretagna, non fu meno volleatore di Edberg.
Più precoce, vinse Wimbledon a diciassette anni, e raggiunse per sette volte la finale. Soprannominato Bum Bum da cronisti incompetenti, ebbe, oltre al vigore, manina fatata.”

“[Sulla finale di Wimbledon 1980 Borg – McEnroe] Sono stato tre ore e cinquantatré minuti senza fare la pipì. Non solo per questo, la finale mi è parsa indimenticabile. Prima di andar sotto, quella
testa rossa e dura di Mac ha salvato qualcosa come sette match point. Prima di difendere in quel modo orgoglioso una sconfitta quasi sicura, aveva condotto il match per circa un'ora e dieci minuti, facendo apparire Borg goffo, inadeguato all’ erba, a tratti impaurito.“

“Wimbledon è qualcosa di più di un torneo, è una religione. La gente va lì, fa la fila ai cancelli da due notti prima, ma non solo per andare a vedere Nadal piuttosto che Federer. Wimbledon è il Vaticano del tennis. È come per un cattolico andare in pellegrinaggio a San Pietro.“

 Gianni
(Newport 2006)

Purtroppo non è possibile ritornare indietro nel tempo per ripoterli ascoltare ed ammirare, ad ogni modo mi ritengo fortunato ad essere cresciuto con loro, faccio tesoro di tutto quello che mi hanno insegnato… chissà che un giorno non ci siano altri come loro a portare avanti con tanta passione e dedizione questa avventura raccontandoci le gesta da super eroi dei nostri beniamini.

Un INFINITO GRAZIE a RINO e GIANNI

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