Gli americani stanno dimostrando di saper giocare bene sulla terra rossa di Roma, sfatando così un mito diffuso da tempo. Afferma Coco Gauff, dopo la sua sconfitta in semifinale contro la numero uno al mondo Iga Swiatek a Roma, che i suoi compatrioti stanno riscrivendo la vecchia narrazione secondo cui gli americani non amano la terra battuta.
Gauff fa riferimento alla corsa della campionessa del Miami Open, Danielle Collins, fino alle semifinali di Roma, così come alla vittoria del 14° testa di serie Tommy Paul contro il campione in carica Daniil Medvedev e Hubert Hurkacz per raggiungere le sue prime semifinali a Roma. Secondo Gauff, la gente sottovaluta gli americani sulla terra battuta.
“Tommy e Danielle sono persone che sostengo sempre, anche se non direi necessariamente che siamo molto vicini”, ha detto Gauff ai media a Roma. “Parliamo sempre. Danielle ed io, la amo. Siamo diventate più amiche dopo la Billie Jean King Cup che abbiamo fatto insieme.
“È solo una grande persona, onestamente. Mi piace vederla fare bene. Penso che, se le chiedi, le piace vedermi fare bene.
“C’è un senso di cameratismo. Penso che ci spinga a essere migliori. Penso che sulla terra battuta la gente sottovaluti gli americani e pensi che odiamo la tournée europea. Speravo che potessi vincere oggi e che Tommy potesse vincere, così sarebbe stata una vittoria tutta americana.”
Andre Agassi, campione di Roma nel 2002, è l’ultimo uomo americano a dominare Roma. Serena Williams ha sconfitto la connazionale Madison Keys nella finale di Roma del 2016 per il suo quarto titolo all’Italian Open. L’ex numero uno al mondo, Serena Williams, rimane l’ultima donna americana a vincere a Roma.
La campionessa degli US Open, Gauff, tifa per Collins, che affronterà la numero due al mondo, Aryna Sabalenka, in semifinale, sperando che anche lei possa avere successo.
“Ma se non sarò io, mi piacerebbe che fosse Danielle”, ha detto Gauff. “Se questo è il suo tour d’addio, penso che se lo meriti molto. Speravo di poter vincere oggi per poterla affrontare in finale.”
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