Roger Federer: la spiegazione di Jannik Sinner solleva dubbi sulla consistenza dei test antidoping
Foto di credito: Corleve/Mark Peterson
NEW YORK – Roger Federer ritiene credibile l’esplicazione di Jannik Sinner su come uno steroide proibito sia entrato nel suo sistema. Il campione svizzero ha affermato che le domande sulla coerenza del protocollo antidoping hanno scatenato polemiche nel caso di Sinner.
Parlando con Savannah Guthrie del Today Show, appassionata tifosa di tennis, Federer ha detto di comprendere la frustrazione espressa da alcuni giocatori riguardo al modo in cui è stato gestito il caso di Sinner. “Capisco la frustrazione del ‘È stato trattato allo stesso modo degli altri?'”, ha dichiarato Federer al Today Show. “E penso che sia qui che bisogna porre l’attenzione”.
Il numero 1 del mondo, Jannik Sinner, ha fornito un campione d’urina a Indian Wells il 10 marzo 2024, che conteneva una bassa presenza di un metabolita del clostebol. Un altro campione, condotto fuori competizione otto giorni dopo, è risultato positivo per lo stesso metabolita.
L’ITIA (International Tennis Integrity Agency) ha dichiarato che dopo ogni test positivo è stata applicata una sospensione provvisoria a Sinner. “In entrambe le occasioni, Sinner ha presentato ricorso con successo contro la sospensione provvisoria e quindi gli è stato permesso di continuare a giocare”, ha dichiarato l’ITIA.
Sinner ha affermato di essere stato contaminato dalla sostanza vietata, il clostebol, attraverso il contatto con il suo fisioterapista e ha categoricamente negato di aver fatto uso di sostanze dopanti. Alcuni giocatori hanno sostenuto che nel caso di Sinner vi sia un doppio standard, dal momento che gli è stato permesso di continuare a giocare per sei mesi prima che l’ITIA annunciassse la sua “non colpa”, mentre la richiesta di Simona Halep riguardo una contaminazione accidentale era stata inizialmente respinta e non le era stato consentito giocare. Halep ha portato il suo caso davanti al Tribunale Arbitrale dello Sport ed è riuscita ad ottenere una riduzione della pena in seguito all’appello.
Federer, venti volte campione del Grande Slam, ha dichiarato che pur fidandosi dei test antidoping, l’incoerenza del processo solleva delle domande. ”Credo che tutti crediamo fermamente nella buona fede di Jannik,” ha detto Federer. ”Ma la potenziale incoerenza risiede nel fatto che non è stato costretto a stare fuori mentre non si aveva ancora la certezza al 100% su quanto stesse accadendo. Penso sia questa la domanda a cui bisogna rispondere. Ma guardate, è così com’è, dobbiamo anche fidarci del processo seguito da chiunque sia coinvolto qui”.
Concedendo di essersi preoccupato per una possibile squalifica, Sinner ha detto anche di essere convinto della sua innocenza poiché le tracce minime di clostebol nel suo organismo avvalorano la sua tesi di contaminazione accidentale. “Certo, ero preoccupato, perché era la prima volta per me e spero che sia anche l’ultima volta che mi trovo in questa situazione,” ha detto Sinner. “Un altro aspetto da considerare è la quantità presente nel mio corpo, pari a 0.000000001: ci sono un sacco di zeri prima del 1. Quindi sì, ero preoccupato, perché sono sempre stato un giocatore molto attento a questo aspetto e credo di essere corretto sia dentro che fuori dal campo”.
L’ITIA ha dichiarato di aver condotto numerose interviste approfondite con Sinner e il suo team nell’ambito dell’indagine. L’ITIA ha quindi affidato il caso a un tribunale indipendente per valutare i fatti specifici e determinare se Sinner avesse o meno colpa nei confronti dei test positivi.
Dopo l’udienza del 15 agosto, il tribunale indipendente ha stabilito una sentenza di “non colpa o negligenza” nel caso di Sinner, senza applicare alcun periodo d’inattività.
Tuttavia i risultati ottenuti da Sinner, nonché i suoi premi in denaro e punti ranking dall’ATP Masters 1000 disputato ad Indian Wells – dove è risultato positivo al clostebol durante la competizione - sono stati annullati.
“Non è qualcosa che vogliamo vedere nel nostro sport”, ha detto Federer a Savannah Guthrie del Today Show. “Queste notizie non le vogliamo, indipendentemente dal fatto che qualcuno abbia fatto qualcosa o meno. È solo rumore che non vogliamo”.