Finisce 6-3 6-2 6-7 7-5 la battaglia tra Djokivic ed il nostro Berrettini dopo 2 ore e 45 minuti di gioco.
Il serbo gioca da n° 1 al mondo fin da subito, rispondendo sempre con facilità ai servizi da più di 200 all’ora di Berrettini e sbagliando veramente poco durante tutti i game. Marco dal suo canto non sfigura e non molla la presa. Bellissimo infatti il terzo set, che al tie break riapre la partita.
Anche il pubblico fa la sua parte, incitando palesemente di più l’italiano.
Djokovic appare fin da subito molto nervoso, sta accusando molto queste fasi finali del torneo. Aveva infatti confidato di essere stato molto teso anche prima del quarto con Musetti e qui in semifinale si è lasciato andare anche troppo. Tre i gesti non da “monsieur” che hanno fatto scalpore in serata: lo spunto verso l’area del campo dove ha rimabalzato la pallina punto per Berrettini dopo uno splendido recupero, lo sfogo a fine primo set verso una parte dello stadio colpevole di irritarlo un pò troppo e a fine partita dove ha simulato il lancio della racchetta e preso a calci un tabellone.
Caduta di stile che però probabilmente gli serviva come sfogo in preparazione della semifinale con il re della terra rossa e del Roland Garros, Nadal. Speriamo di vederlo più tranquillo.
Tornando alla partita gli applausi vanno comunque tributati ad uno splendido Berrettini che si arrende al quarto set sul 7-5 senza mai mollare. Hanno fatto da capolino solo i troppi errori su forzatura (51 contro i soli 19 di Djokovic) e forse essere entrato nel match un pò troppo tardi, dopo aver già concesso due set all’avversario.