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ATP 1000 INDIAN WELLS: made in USA o ennesima conquista spagnola ?

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ATP 1000 INDIAN WELLS: made in USA o ennesima conquista spagnola ?

Finale insolito in quel di Indian Wells nel deserto californiano; Nadal si confermerà imbattibile come queste prime settimane del 2022 oppure l’ex enfant prodige made in USA riuscirà a completare l’opera e conquisterà il suo primo titolo in un master 1000? I due si sono già affrontati sul cemento di Acapulco nel 2020 dove ad avere la meglio fu Nadal in due set ( 6-3 6-2), ma nel frattempo molte cose sono successe e cambiate ed ora Fritz sembra pronto allo sgambetto nel torneo “di casa” essendo nato a poca distanza dalla contea di Riverside della quale fa parte la cittadina di Indian Wells.

Il maiorchino numero 4 del mondo e dominatore assoluto è arrivato all’atto conclusivo affrontando sfiancanti battaglie sia nei quarti contro Kyrgios sia in semifinale contro colui che molto probabilmente prenderà il suo posto nel prossimo futuro ovvero Alcaraz, ma sappiamo come Nadal si esalti nelle battaglie e nelle fatiche quindi guai a darlo per stanco guardando la carta d’identità perchè ha dimostrato ampiamente di mettere da parte il tempo che passa e dare lezioni a tutti coloro che lo danno sul viale del tramonto ( ebbene si esiste anche chi azzarda tale considerazione ).

Taylor Fritz arriva in finale in crescendo, passa agevolmente il primo turno ma soffre nei due turni successivi vinti entrambi al tie break contro Munar e De Minaur; affronta e batte la sopresa Kecmanovic nei quarti fino a sovverchiare il pronostico in semifinale battendo un Rublev in fiducia per i risultati ottenuti in questa prima parte di stagione.

Riuscirà l’americano a far valere servizio e dritto contro un Nadal “on fire” ? Sulla carta non c’è storia analizzando la carriera dei due tennisti (seppur ancora giovane quella di Fritz) eppure uno spiraglio per la testa di serie nr.20 si potrebbe aprire se mantenesse la fiducia cresciuta di partita in partita ed ottimizzasse i colpi che lo rendono pericoloso sulla superficie preferita.

Taylor ha solo 24 anni e tutta una carriera davanti a se eppure è alla sua prima finale in un master 1000 nonostante ad inizio carriera fosse considerato il migliore della sua generazione a livello Juniores; si sa che il passaggio da Junior a Pro non è mai semplice e non tutti mantengono le promesse (basti vedere il nostro Quinzi) e purtroppo fino ad ora la promessa è rimasta tale per svariati motivi, basti pensare al fatto che a soli 18 anni inizia a vincere tornei challenger,  subito dopo si sposa e diventa padre a nemmeno 20 anni.

Questo metterebbe in subbuglio la vita di chiunque immaginiamoci di un ragazzo che è ad inizio carriera ed è appena diventato un tennista professionista, vita non semplice per un neo papà che dovrebbe affrontare lunghi viaggi e periodi lontani da casa e dalla propria famiglia, lui stesso in un’intervista del 2018 alle NEXT ATP FINALS di Milano dichiarò “appena diventato padre ho dovuto un po’ riorganizzare la mia vita. Per qualche mese il tennis non è stato l’unico centro dei miei pensieri”.

Ora il ragazzo è cresciuto e maturato, che sia la volta buona per la definitiva svolta ? tra poco avremo la risposta….