Rafa Nadal è un fenomeno. Ha dato il massimo
Fabio Della Vida risponde al suo amico Massimo D’Adamo sulla carriera di Rafael Nadal. Massimo stavolta non sono d’accordo con te. E’ la prima volta, doveva accadere! Magari hai ragione tu, perché il non essere d’accordo non vuol dire aver ragione, però penso che Nadal abbia dato il massimo.
Io credo che ognuno nasca con le sue caratteristiche e i suoi difetti, molto minimi nei grandi campioni. Non puoi chiedere a Rocky Marciano di avere la tecnica di Muhammad Ali o ad Ali di avere l’esuberanza fisica di Rocky.
Rafa è un campione unico come lo sono i grandissimi in ogni sport, i suoi punti di forza li ha mantenuti e migliorati come ha migliorato i suoi punti deboli, se possono essere definiti tali. Oggi volée e servizio sono migliori di quando era molto giovane.
Personalmente credo che Rafa abbia ad esempio più vittorie che sconfitte con Federer per una semplice ragione: nei primi quattro o cinque anni della loro rivalità Nadal vinceva sulla terra, Federer sul veloce, ma mentre Roger era talmente forte da andare sempre in finale anche sulla terra, Rafa spesso perdeva prima sul veloce e non aveva occasione di scontrarsi con Roger. Però poi quando è migliorato se la giocava anche lì e questo dimostra come e quanto sia migliorato nel corso della sua carriera. Poi bisogna fare attenzione a fare modifiche tecniche.
A Spalato tanti anni fa il grande Nicola Pilic venne a vedere il suo giovane vicino di casa Goran Ivanisevic allora quindicenne: il coach del club voleva modificargli leggermente l’impugnatura del servizio, perché seguendolo a rete era in difficoltà su una eventuale volée di dritto. Pilic disse “Senti, lui fa tre ace a game. Se mi garantisci che ne fa 4 gliela cambio”.
Stessa cosa fece Piatti con Ljubicic, il cui punto debole era il dritto. Ebbene, per le prime due settimane Riccardo gli ha fatto fare solo rovescio e servizio. Alla domanda di Ivan rispose: “Quelli saranno sempre i tuoi colpi, quelli che ti fanno vincere e devono essere perfetti, poi quando sei in confidenza migliorerai anche il dritto, vedrai”.
Ecco, io credo che lo zio Tony e Moyà abbiano fatto benissimo a puntare su quei punti e che Rafa non poteva essere migliore di quello che è stato. E poi senti, io ho girato tanti circoli e mi diverto a vedere gli albi d’oro dei tornei sociali; mai ho visto vincere 14 volte il titolo sociale a qualcuno. Lui lo ha fatto a Parigi, al Roland Garros, lo ha trattato come il circolo di Majorca.
No, è stato forte abbastanza, credimi!
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