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Benoit Paire – merita ancora l’ATP?

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Benoit Paire – merita ancora l’ATP?

Classe cristallina – talento – tenuta fisica – L’ennesimo prodotto di successo sfornato dalla FFT (Fédération Française de Tennis), sulla scia di una generazione di campioni guidata da Tsonga, Monfils, Gasquet e Simon.
Così era descritto Benoit Paire nei primi anni di carriera ATP. Raggiunto l’apice nel 2016 con la posizione numero 18 nel Ranking grazie alla vittoria allo storico e rinomato torneo di Bastad in Svezia (battendo l’allora Top Ten Tommy Robredo), non ha saputo mantenere fede alle attese, galleggiando negli anni seguenti tra la 30esima e la 50esima posizione della classifica.

Negli anni è arrivato ad ottenere esaltanti vittorie contro avversari dello spessore di Stan Wawrinka e Novak Djokovic; ha però costellato gli ultimi anni della sua carriera da episodi controversi e momenti di pura follia, tra racchette spaccate e multe salate.

Il periodo attuale, costellato da tornei senza pubblico, lo ha fatto cadere nello sconforto più totale, portandolo negli ultimi mesi ad un record negativo di 16 sconfitte su 18 partite disputate.

Le sue esternazioni hanno destato scalpore tanto quanto le sue pazzie sui campi da gioco.

Ad esempio, al secondo turno del torneo di Buenos Aires di quest’anno, il 31enne transalpino ha perso le staffe nei confronti del giudice di sedia, del giudice di linea e del suo avversario (uno dei fratelli Cerundolo).
Dopo un ace assegnato al suo avversario, Paire ha protestato in maniera vibrante nei confronti dell’arbitro sostenendo come la palla non avesse pizzicato in realtà la riga. Ha quindi inveito nei suoi confronti con una sequela di parolacce (vocabolario internazionale). Perso il secondo set dopo aver vinto il primo 6-4, Paire è esploso nel terzo set (sotto di 4-1) sputando e urlando nei confronti del giudice di sedia. Il 31enne francese ha poi chiuso in bellezza, si fa per dire, uscendo dal campo senza disputare l’ultimo gioco di questa partita avvelenata.

Ultimo episodio al torneo di Montercarlo attualmente in corso di svolgimento. Ecco le dichiarazioni che hanno destato scalpore: “Della sconfitta non me ne frega niente, come di questa partita. Vivo a due ore di distanza (vive a Ginevra in Svizzera ndr). Gioco il doppio e poi me ne vado. Quando quello che di solito è il miglior torneo del mondo sembra un cimitero, dov’è il divertimento? È vuoto, è un’atmosfera di tristezza che poche volte ho visto”.

Detto fatto: ha incassato il cospicuo cachet di 12.000€, perso entrambe i match (singolo e doppio) ed ha lasciato il Principato.

Molti si interrogano sulla necessità di provvedimenti urgenti alla tutela del nostro amato gioco: può un giocatore dotato di tanto talento trasformare le sue partite in esibizioni orientate alla sconfitta e al disinteresse?

In molti addetti al settore, tra cui anche il commentatore Sky Paolo Bertolucci, si sono espressi per una presa di posizione forte da parte dell’ATP. Noi di TENNISSIMO siamo d’accordo con Paolo Bertolucci e auspichiamo di non dover assistere in futuro ad esibizioni non all’altezza dell’eleganza e della competitività del nostro sport.

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